Lorenzo

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Lorenzo (Bergamo, 8.1.1876 - Bergamo, 28.1.1929)
In un documento datato 5 settembre 1896 si dice: “Il sig. r Gritti Lorenzo fu presso il nos.Stabilimento in qualità di intagliatore per la durata di tre anni, per la metà dei quali fu ‘Capo – Sezione’, e per tutto il tempo che fu nel nos. Stabilimento avemmo sempre a lodarlo per la sua premura e intelligenza al lavoro”. La firma, “S. Locatelli”, viene fatta a nome della ditta Fratelli Mora che, nell’intestazione del documento, risulta essere “Casa fondata nel 1775. Stabilimenti per la fabbricazione di mobili artistici, addobbi decorazioni di ogni genere e stile” ed inoltre “fornitori di s.m. il Re d’Italia e delle LL.A.A. i Principi della Casa Reale”. Il documento in questione è un “ben servito”, una sorta di lettera di presentazione in cui non solo si certificava la fine di un rapporto lavorativo, ma veniva anche espresso un giudizio sull’attività svolta dall’artigiano. La ditta Fratelli Mora (Giovanni, Piero e Luigi) di Bergamo, era specializzata nella riproduzione di mobili in stile e di cornici; possedeva due botteghe: una a Milano in Corso Vittorio Emanuele, l’altra a Bergamo, in via Cappuccini. Giovanni Mora, fu anche attivo all’interno dell’Accademia Carrara in qualità di restauratore. Un altro “ben servito”, datato 5 marzo 1898, è invece firmato da Enrico Mariani, titolare dell’omonimo stabilimento milanese sito in via Cimarosa e che aveva il suo negozio in via Dante. In esso si dice che “L’intagliatore Gritti Lorenzo fu al mio servizio, nel mio Stabilimento per circa due anni. In quanto frattempo diede prova non comune di altissima conoscenza della propria arte e una condotta esemplare da meritare dal suo principale, tutta la stima possibile, ed il rincrescimento per l’abbandono dovuto per prestare il servizio militare.
Serva il presente ben servito per il migliore buon appoggio che vi potesse occorrere”4. Dall’intestazione della lettera si deduce che la ditta Enrico Mariani si occupava di “Ammobigliamenti completi”. Il primo contatto con l’arte del legno, Lorenzo Gritti lo ebbe a Milano, dove frequentò per un certo periodo una bottega milanese di intaglio. Ritornato a Bergamo, iniziò a lavorare per i Fratelli Mora dal 1893 al 1896, mentre dal 1897 al 1898 fu a servizio di Enrico Mariani. Al ritorno dal servizio militare, Lorenzo fondò una bottega indipendente a Bergamo in via Silvio Spaventa (ora via Luigi Palazzolo), in cui venivano realizzati mobili ed elementi di arredo su commissione . Saltuariamente, proprio in virtù di questa perizia più volte dimostrata nella conoscenza delle tecniche dell’ebanisteria, alla bottega venivano richiesti anche restauri di manufatti lignei, in particolare, di arredi liturgici. Certamente Lorenzo fu in stretti rapporti con i restauratori Mauro Pelliccioli e Giuseppe e Franco Steffanoni: quest’ultimo, figlio di Giuseppe, viveva inoltre in una palazzina vicina alla bottega. Spesso, infatti, veniva chiesto a Lorenzo un parere sulle cornici di dipinti che i restauratori riuscivano a comprare nelle chiese. Non è da escludere che per alcuni restauri il nome di Lorenzo e, in seguito del figlio Angelo, possa essere stato fatto proprio da Pelliccioli e da Franco Steffanoni. Non esistono documenti relativi ai restauri eseguiti da Lorenzo. Alcune informazioni, però, sono state tramandate da Battista Gritti. Esse si riferiscono agli interventi sulle sagrestie dei Fantoni ad Alzano Lombardo e sul confessionale dei Fantoni nella basilica di Santa Maria Maggiore a Bergamo. Quest’ultimo venne restaurato nel 1898, in occasione delle celebrazioni per il XVI centenario del martirio di Sant’Alessandro. L’intervento risulta effettuato dalla ditta dei Fratelli Mora sotto la supervisione dell’Architetto Virginio Mora. Poiché il rapporto con la ditta si era interrotto nel 1896, se i ricordi di Battista sono esatti, è possibile che Lorenzo sia stato interpellato per una consulenza. Quando Eugenio e Luciano Gritti nel 1999 effettuarono un nuovo restauro del confessionale, dall’esame visivo e dalle sezioni lucide dei frammenti di legno notarono che in passato la superficie venne lavata con la soda e poi ripatinata con una vernice di colore nerofumo (prassi abituale nei restauri di manufatti lignei policromi eseguiti tra fine Ottocento e inizio Novecento). Per le sagrestie di Alzano, Battista riferì che Lorenzo effettuò una pulitura utilizzando pennelli con setole di fibra di vetro per evitare che si consumassero a contatto con le sostanze usate per tale operazione.
Nell’ultimo decennio di vita Lorenzo affiancò al lavoro della bottega l’insegnamento presso l’Istituto Botta (1921-1926) e la Scuola d’arte applicata all’industria Andrea Fantoni di Bergamo. Nel 1920 il presidente della Fantoni, dottor Vittorio Complani, segnalò il buon andamento della sezione di intaglio e scultura in legno affidata a Lorenzo Gritti8. In quella sede il Consiglio Direttivo riconfermò a Lorenzo l’incarico di titolare della scuola di intaglio lasciando alla presidenza di stabilire lo stipendio da corrispondere e la percentuale da riconoscere al docente sui lavori realizzati per privati che pagavano direttamente la Scuola. La maggior parte delle opere realizzate da Lorenzo Gritti è conservata in case private di varie famiglie nobiliari bergamasche. In bottega è possibile vederne alcune, tra cui un’edicola in legno di pero, finemente intagliato e un cofanetto in legno di noce scolpito e intagliato. L’edicola, una splendida micro-architettura gotica, costituiva il capolavoro di Lorenzo, l’opera, cioè, che veniva portata ai vari committenti come saggio delle proprie competenze artistiche.
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Alcune fotografie presenti in bottega testimoniano molti lavori di cui, purtroppo, non si conosce l’ubicazione. Si sa solamente che due statuette raffiguranti la Madonna Bambina sono conservate una presso la chiesa parrocchiale di San Giovanni Evangelista a Canonica d’Adda, l’altra nella Scuola Materna Antonia Noli Marenzi di Telgate (Bergamo); quest’ultima è firmata LO GRITTI. Importante per l’attività di Lorenzo fu la conoscenza dell’ingegnere Luigi Angelini (1884 – 1969). Secondo quanto è stato riferito da Battista, Angelini, subentrato a Virginio Muzio nei lavori di sistemazione di molte chiese bergamasche, potrebbe aver chiesto a Lorenzo di realizzare i rosoni in legno del portale del Battistero di Bergamo. Alcuni intagli di Lorenzo, inoltre, sono conservati nella chiesa della Beata Vergine dello Spasimo a Bergamo. La produzione di Lorenzo, studiata anche attraverso i progetti per arredo, e le numerose fotografie presenti presso l’archivio Gritti - che testimoniano molti lavori di cui non si conosce l’ubicazione - conferma una costante adesione alla produzione di mobili “in stile”.
Il progetto per la sala da pranzo di Teodoro Guadalupi e del relativo controbuffet sono
sovrapponibili per stile, qualità esecutiva e cronologia a quanto veniva prodotto nelle pubblicità di Lidel e di Emporium nei primi trent’anni del Novecento; una sopravvivenza del revival ottocentesco nel XX secolo, ben oltre le date di nascita del design e di tutte le avanguardie storiche. Di gusto neorinascimentale è anche un medaglione dipinto su pelle (forse la coperta di un libro) , di cui si conserva anche un disegno preparatorio, nel quale arco e freccia incrociano una faretra all’interno di un ovale decorato con fiori.
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Bottega Gritti

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